Questa AGENDA è la testimonianza di ventitre anni
di evoluzione sperimentale.
Per la prima volta nella storia dell’umanità,
abbiamo il resoconto della transizione cosciente
da una specie a un’altra — e non solo il resoconto,
ma un sentiero da percorrere per quanti vogliono osare.
Sceglieremo di creare questa nuova specie,
oppure verrà fuori da noi… in modo sconcertante?
Satprem
L’AGENDA DE MÈRE: testi originali
L’AGENDA DE MÈRE: registrazioni originali
L’AGENDA DI MÈRE: motore di ricerca
Volume 1 - 1951-1960
Il primo volume appare in buona parte diverso dai successivi, in quanto vi assume un rilievo particolare il cammino di Satprem. Le resistenze, il continuo bisogno di fuga, le ribellioni di colui che Mère ha scelto come testimone della propria esperienza — al pari della sua bruciante aspirazione, del suo crescente bisogno di partecipare a un cammino che va assumendo contorni sempre più precisi — ci danno un quadro di quella che potremmo chiamare la preparazione dello strumento. Se infatti sappiamo leggere al di là di un’ottica personalistica, scopriamo che le reazioni di Satprem sono quelle di tutta una specie (e al suo meglio!) davanti a una Forza inconsueta, insopportabile, che va scardinando i parametri di un’umanità tanto attaccata alle proprie caratteristiche umane.
E scopriremo anche come la “nuova specie” già prema sotto la vecchia pelle dell’homo sapiens destinato a sparire. Ecco perché gli esseri umani — compreso questo singolare rappresentante che è Satprem — si sentono minacciati e non intendono abdicare. Scopriremo in noi, più o meno esplicite, le nostre reazioni di lettori davanti allo sguardo inusitato che Mère si va via via aprendo sulle prospettive di una radicale mutazione in atto, su mille realtà occulte, cifrate, invisibili. Una realtà più vera, che appare in filigrana sotto la Storia quale noi la conosciamo, che guida da sempre il cammino dell’umanità e gli inspiegati sviluppi dell’evoluzione terrestre. È questo che suscita a volte nell’Agenda una sorta di vertigine, un istinto di fuga, un’aperta o celata rivolta, l’ironica sufficienza di un intelletto che vacilla e oscuramente percepisce il proprio inevitabile superamento.
Volume 2 - 1961
È l’anno in cui gli statunitensi mandano il loro primo astronauta nello spazio. Mère scopre una delle chiavi di volta della trasformazione: un ‘doppio’ del nostro mondo visibile, una controparte più sottile in cui le caratteristiche del nuovo modo di essere sono già presenti, attive, e da lì premono sulla nostra vita di tutti i giorni, modificandola impercettibilmente ma progressivamente, facendone esplodere le antiche contraddizioni. Due mondi assolutamente coesistenti in un medesimo spazio-tempo, qualcosa di inafferrabile dalla nostra mente ragionante che divide, contrappone, sistematizza. Il passaggio dall’uno all’altro produce in Mère come una vertigine, non solo per l’assoluta diversità delle condizioni di vita («In un mondo tutto è armonioso, non esiste la minima possibilità di malattie, incidenti o morte… mentre nell’altro tutto va storto»); ma anche perché il passaggio dall’uno all’altro non sembra obbedire né alla volontà né a nessuna condizione determinabile dalla conoscenza. Dipende piuttosto da un ‘imponderabile’ che si nasconde nei dettagli più minuti e banali dell’esistenza quotidiana. Cos’è allora quel “tempo verticale” in cui Mère entra FISICAMENTE, quel tempo che apre la possibilità di vivere in tutt’altro modo nella materia, quella dimensione in cui il ‘caso’ non esiste più, ma neanche la causalità? «Una specie di assoluto in ogni istante»: un mondo in cui ogni secondo è privo di peso e scorre senza lasciare traccia. Cos’è quella “immobilità massiccia” che vibra a una velocità inimmaginabile, in cui Mère sperimenta condizioni del corpo al livello della fisica subatomica? E così «sessant’anni di vita spirituale» crollano di colpo in lei, come «una illusione molto più grave di quella del mondo materiale», davanti a un nuovo modo d’essere nella materia, davanti a questo nuovissimo “Divino”. È forse questo il “prossimo modo”? «Sto aprendo un carco in piena foresta vergine», commenta Mère.
Volume 3 - 1962
L’anno dello scontro Kennedy-Krusciov su Cuba e del primo conflitto cino-indiano: il mondo pare a un soffio dalla deflagrazione di una terza guerra mondiale… «Potrebbe essere il primo segno che qualcosa di fondamentale è disgregato in profondità». La terra intera viene scossa. È l’anno in cui il corpo di Mère emerge in una “terza posizione” che non è né la vita né la morte quali noi le conosciamo: un altro stato in cui non vigono le leggi delle nostre scienze fisiche, qualcosa che ricorda piuttosto la nuova fisica dei quanti, le ipotesi sullo spazio-tempo di Einstein. È forse il rivelarsi, nel corpo, di uno stato in cui le immutabili leggi — che in fondo esistono solo per il nostro intelletto — si capovolgono, e l’evoluzione spalanca prospettive di inimmaginabile libertà. Una terza posizione: quella della prossima specie? «Il corpo comincia a obbedire a un’altra legge. Il senso del tempo sparisce in una mobilissima immobilità… Una massa di forza infinita, come una superelettricità pura… Un moto ondulatorio, ma di onde corporee, vaste come la terra… Tutti gli organi, cambiati: appartengono a un altro ritmo. Un potere così immenso, e così libero! Non so se sono viva o morta… Non c’è più asse portante: via, sparito! Posso spostarmi in avanti e all’indietro, assolutamente dovunque… Ubiquità, o qualcosa del genere».
E poi, un grido: «La morte è un’illusione, la malattia è un’illusione! Vita e morte sono una cosa sola: un semplice spostamento della coscienza. Ma perché? È fantastico!». E nel corpo, una scoperta molto semplice: «Più ci avviciniamo al livello della cellula, più le cellule dicono: “Ma noi siamo immortali!”. Una terza posizione delle cellule, in cui morire diventa impossibile, dove la morte non ha più nessuna realtà».
Mère, a ottantaquattro anni, ha scoperto una nuova realtà della materia? «C’è come una favola, dietro a tutto questo… Qualcosa di indicibilmente bello, una storia che Sri Aurobindo ha cercato di far scendere sulla terra: e adesso è certo che si stia realizzando!».
Volume 4 - 1963
L’anno dell’assassinio di John Kennedy e della rottura fra Cina e URSS. Mentre immani catastrofi minacciano sempre più dappresso l’umanità, e la scienza mette in dubbio le leggi dell’universo, passo dopo passo Mère continua ad aprire la sua pista verso una nuova specie sulla terra. Una pista che continua a scendere verso la coscienza centrale delle cellule. Ci attende la nostra estinzione, o l’inizio di un nuovo mondo? «Sono sulla soglia di una realizzazione meravigliosa, che dipende da qualcosa di infinitesimale». Sarà una specie ‘più intelligente’, nella cornice delle nostre leggi fisiche? O non sarà piuttosto una specie dotata di una intelligenza altra, che esce da queste cosiddette leggi come la rana salta fuori dallo stagno e lascia dietro di sé le leggi della vita acquatica? Nella sua “discesa agli inferi” della coscienza cellulare, Mère vira di colpo in un altro universo fisico: «È come vedere ogni cosa per la prima volta, compreso il moto della terra e delle stelle… Non esiste più distanza, non c’è più qualcuno che vede e qualcos’altro che è visto. Ma uno DIVENTA la montagna, la foresta… Vede contemporaneamente quanto lo circonda e cose che si trovano a migliaia di chilometri di distanza: una specie di ubiquità cellulare». E di colpo, una scoperta stupefacente: «Il corpo si trova dappertutto!». Una nuova specie ubiqua? Ma che cosa deve aver visto o sentito il pesce diventato anfibio uscendo per la prima volta dal fondo dello stagno all’aria, alla luce del sole? E che cosa succede al vecchio uomo quando le pareti delle antiche leggi crollano e ogni distanza, ogni altrove, non esiste più? «Sono cambiati tutti i ritmi… un movimento universale così enormemente rapido da sembrare immobile». Che succede allora della morte, se spazio e tempo non sono più quelli del fondo dello stagno? «Se questa diventasse una condizione normale, la morte non esisterebbe più… Sarebbe una fase totalmente nuova della vita sulla terra». Ma non è la condizione di un futuro remoto, e neanche prossimo: «Si trova già qui, a ogni istante… Gli individui lottano per entrare in contatto con qualcosa che è già qui». Una nuova coscienza cellulare implica necessariamente una nuova fisica, e una nuova biologia.
Volume 5 - 1964
«La sola speranza per il futuro è un mutamento della coscienza umana. Sta all’uomo decidere se vuole collaborare a questo mutamento, o se invece dovrà esserci costretto da circostanze sempre più soffocanti e invivibili». A mano a mano che assistiamo al crescere di questa nuova energia nel corpo di Mère, cresce spontaneamente in noi una domanda: come può la terra, l’uomo soggetto alle antiche leggi fisiche, assorbire senza scoppiare questa intensità, questa “vibrazione superiore a qualsiasi fuoco”? «Vedo pochissimo corpi in grado di reggere una cosa del genere. Allora, cosa succederà?».
Mère ha ottantasei anni. «Una infiltrazione infinitesimale di miriadi di puntini, il miracolo della terra!». Un miracolo catastrofico? Ma non è forse una catastrofe per il pulcino la rottura del suo guscio d’uovo? «La morte non risolve niente: ci deve essere un’altra soluzione!». Più in fondo alla coscienza cellulare, sempre più in fondo, Mère scopre… «una sorta di certezza, radicata nella materia, che la soluzione sta lì: il mutamento deve avvenire nelle vibrazioni infinitesimali della materia, a livello atomico». Il tempo vira in qualcosa d’altro: «Mi ritrovo magari nel passato, magari nel futuro… o magari si tratta del presente!». E non solo mutano le leggi della biologia, ma saltano le leggi stesse della materia: «Appena si arriva al livello delle cellule, sparisce questa specie di pesantezza della materia: la materia fisica ridiventa fluida, vibrante. Il che dimostra che peso, spessore e inerzia sono stati imposti alla materia. Quella che noi percepiamo è una falsa materia, non la materia qual è davvero». Ma allora come può essere fatta la materia di un’altra specie? «Sto per entrare in una nuova percezione della vita, come se certe parti della mia coscienza fisica stessero passando dallo stato di bruco a quello di farfalla».
Il 1964 è l’anno della rivolta all’università di Berkeley: la terra intera sembra rivoltarsi, protestando contro… che cosa? «Sembra che dappertutto i giovani siano presi da una strana vertigine».
Volume 6 - 1965
«Mi si spalanca un intero mondo». È questo l’anno in cui Mère si trova faccia a faccia con la “mente delle cellule”, sepolta sotto strati e strati genetici che tengono l’uomo incatenato al suo codice mortale. Però proprio lì… «c’è una tale concentrazione di potere!… Come avessi afferrato il bandolo che porta alla soluzione». Un altro potere di coscienza nella materia, capace di disfare il vecchio programma: «Una sorta di memoria elaborata dal basso» — una nuova memoria cellulare, che non è più quella di nascita-crescita-senescenza-morte e di tutte le leggi del nostro mondo ‘reale’. È a questo punto che, a livello cellulare, fuori dall’antico codice mortale, Mère scopre che esistono «due mondi, uno dentro l’altro: un mondo vero e uno falso; ma quello vero è fisico, non sta lassù nei cieli, è assolutamente materiale. È questo il reale che deve venire in primo piano, sostituendosi all’altro, è questo il vero mondo fisico». Questo passaggio, Mère lo chiama «trasferimento di potere».
Uno splendore di libertà fisica nascosto in fondo alle nostre cellule. «Se anche un solo, minimo insieme di cellule riuscisse a sperimentare una trasformazione così totale, questo produrrebbe risultati ben più vasti di qualsiasi rivoluzione. Ma è più difficile… Bisogna vincere la morte! La morte deve cessare di esistere, è di un’evidenza assoluta!».
Non sarà allora che tutta la terra sta vivendo appunto un “trasferimento di potere”, proprio come un bel momento il regno animale ha dovuto cedere il passo alla supremazia della mente? «Tutto ci sfugge, non c’è più niente su cui appoggiarsi: è il passaggio al movimento nuovo… e questo significa, per tutte le vecchie cose, una rischiosa rottura dell’equilibrio».
Volume 7 - 1966
«L’umanità non è il culmine della creazione. L’evoluzione continua e l’uomo verrà superato. Spetta a ciascuno decidere se vuole partecipare all’avventura della nuova specie». Questo 1966 è l’anno della rivoluzione culturale in Cina. Una rivoluzione ancora più profonda sta avvenendo in un corpo che cerca una soluzione per tutti gli innumerevoli corpi sparsi sulla terra, la soluzione che può cambiare tutto: «Stiamo cercando il procedimento che ci darà il potere di disfare la morte… È la mente delle cellule che troverà la chiave».
È la pericolosa transizione da un corpo mosso dalle leggi mentali al corpo del futuro, mosso da una legge ancora senza nome, sepolta nel cuore della cellula: «Una vibrazione compatta, più densa dell’aria, estremamente omogenea, di una luminosità dorata, piena di un potere propulsivo assolutamente fantastico… Tutto diventa strano, tutto!… Il corpo non dipende più dalle leggi fisiche». Come dev’essere stato, per il pulcino, uscire all’aria aperta dopo il chiuso del guscio: «Ogni parte del corpo sente il momento del cambiamento come una fine… Tutti i riferimenti consueti sono spariti… Non ho nessuna traccia da seguire!». E quale può essere la traccia per una prossima specie? «Bisogna che alcuni la trovino!».
Per il momento, ogni tanto l’altro mondo di colpo si rivela: «E all’improvviso, la meraviglia… Uno stato in cui il tempo ha un’altra realtà, così strano… un innumerevole presente. Un altro modo di vivere».
Volume 8 - 1967
In questo anno tutti gli aspetti dello yoga delle cellule si precisano: «Una convinzione crescente che la perfezione raggiungibile nella materia è di gran lunga superiore a ogni altra. La coscienza che si esprime attraverso le cellule trasformate è una meraviglia: tanto da legittimare tutte queste epoche di miseria».
È anche l’anno della scoperta della VERA MATERIA incontaminata: «In questa limpidezza delle cellule i problemi on esistono più. La soluzione precede il problema, cioè le cose vanno a posto automaticamente». Ecco l’altro modo di vita sulla terra, un modo di vivere così spontaneo in un corpo liberato dalle pastoie mentali e dalle leggi della falsa materia: «La sensazione straordinaria dell’irrealtà del dolore, dell’irrealtà della malattia… Questo modo di essere non è che curi la malattia, la annulla, la rende irreale… E così, a mano a mano che il nuovo funzionamento si perfeziona, porta inevitabilmente con sé la vittoria sulla morte».
Intanto sonde statunitensi e sovietiche dragano il suolo lunare con i loro bracci-robot, mentre il segreto dell’uomo giace sepolto nel cuore infinitesimale delle nostre cellule: «L’uomo può andare dove vuole, può sapere in un batter d’occhio tutto quello che succede nel mondo; ma non sa che cosa succede dentro di lui».
La guerra infuria in Biafra, le truppe israeliane attaccano Suez, gli statunitensi bombardano il porto di Hanoi, la Cina fa esplodere la prima atomica… «Uno spaventoso conflitto scuote tutta la terra». La posta reale in gioco è una nuova terra, oppure tornare ai vecchi fallimenti: «Un manifestarsi momentaneo e locale non è impossibile; ma occorre una trasformazione di tipo sufficientemente collettivo per far apparire una nuova specie sulla terra… Questo è certo». Riusciremo a comprendere dove si trova la vera soluzione e la meraviglia nascosta nel corpo umano?
Volume 9 - 1968
Una immensa fiammata percorre il pianeta in questo 1968: da New York a Varsavia, da Città del Messico a Roma, da Parigi a Praga. La gioventù di tutto il mondo pare risvegliarsi di colpo, chiedendo a gran voce una terra più vera: «Ci sono lunghi periodi durante i quali gli eventi vanno preparandosi; poi arriva il momento in cui qualcosa succede, un qualcosa che porta un nuovo progresso nel mondo. Come il momento in cui è apparso l’uomo: adesso si tratta di un nuovo essere sulla terra».
È la seconda svolta nello yoga di Mère, che il 21 febbraio compie novant’anni. Il 28 febbraio viene fondata Auroville: «Un centro di evoluzione accelerata». Ma è anche l’anno in cui viene assassinato Martin Luther King, e poi Bob Kennedy. I sovietici invadono la Cecoslovacchia, Jan Palach si dà fuoco in una piazza di Praga. Che cosa sta succedendo? «Ho la netta impressione come di un tentativo di insegnarci qualcosa sul segreto del funzionamento umano, della terra. I metodi che abbiamo appreso si stanno di continuo dimostrando falsi, non adeguati alla realtà; ora c’è come la volontà di farci trovare il metodo giusto, ma attraverso l’esperienza».
Come se il pianeta fosse murato in un guscio, prigioniero di una falsa materia: «Una specie di trama avvolge tutta la terra, e il corpo sta imparando come uscirne fuori… A poco a poco, la coscienza delle cellule va spezzando la morsa». E, una volta fuori della trama, d’improvviso: «Mai nella mia vita ho provato niente di più bello!… Le ore più stupende possibili sulla terra! Ma perché gli altri cercando in cielo qualcosa che invece sta qui?». Il Sessantotto si direbbe un miracolo di breve durata, presto inghiottito nel nulla; mentre il guscio in cui stiamo rinchiusi sembra screpolarsi, lentamente ma inesorabilmente, dappertutto: in ogni paese e continente, in ogni campo delle nostre conoscenze e delle nostre morali. «Si direbbe che ci voglia un bel po’ di tempo prima che le cose siano pronte a cambiare. Eppure c’è quasi la promessa che sta per succedere un mutamento improvviso».
Volume 10 - 1969
Ora Mère ha trovato il “passaggio” alla “nuova coscienza”, quella cioè che può spalancarci un nuovo mondo, come quando gli anfibi sfondarono lo specchio delle acque, che fino ad allora era stato il loro solo ambiente noto, e uscirono in una sconosciuta aria aperta. «Non so che cosa stia succedendo: uno stato di intensa vibrazione, simile a onde di una rapidità fulminea, tanto rapide da sembrare immobili. E io mi trovo in tanti posti, in Europa, in America… Il corpo non ha mai provato una così grande felicità: in queste cellule, in altre cellule, c’era vita dappertutto, coscienza dappertutto, tutti i corpi erano questo corpo!». E così, tutta la nostra miseria fisiologica scompare: «È come un dilatarsi delle cellule; il senso dei limiti si attenua, si dissolve, e il dolore scompare fisicamente».
Non si tratta di un “altro mondo”, ma di questa terra qui, la nostra, vissuta diversamente: «Come stare immersi in una falsità irreale, e appena ne esci fuori svanisce, semplicemente non esiste! Ma tutti i modi che l’uomo ha usato per uscirne, compreso il Nirvana, non valgono niente. LA SALVEZZA È FISICA! Ed è qui, proprio qui. Tutto il resto, compresa la morte, diventa completamente falso. Più niente somiglia a una “scomparsa”, non esiste più “la vita e la morte».
Ma appena Mère si affaccia fuori del nostro guscio, il mondo intero si rivolta — a cominciare dalle persone che le stanno attorno —, come sotto la pressione di una insopportabile aria nuova: «Dappertutto, tanta voglia che questo corpo muoia, una voglia che piove da tutte le parti!… Intorno a me, un’intera gamma di sentimenti del genere: un ansioso augurarsi che me ne vada al più presto, un mordere il freno: liberi, finalmente!… Ma io non voglio che mi chiudano in una cassa, le cellule sono coscienti… Che cosa succederà? Non lo so. È qualcosa che va contro tutte le abitudini stabilite». Una nuova specie, infatti, va contro tutte le vecchie abitudini umane. Il mondo la accetterà, oppure finirà per farla fuori?
Volume 11 - 1970
Cominciano gli anni terribili… Si sentiva che Mère aveva trovato il segreto del mutamento, che aveva vinto con il proprio corpo tutto quello che poteva… E adesso se ne stava lì, attorniata da una congiura, da tutte le possibili resistenze della vecchia specie. «Il mutamento è fatto. Tutto si accanisce ferocemente contro di me; ma è fatto». Era apparso sulla terra un nuovo modo di essere della coscienza cellulare, come un giorno era apparso nella materia inerte un nuovo modo di essere chiamato vita. Ma questa volta si tratta di una “sovra-vita”: «L’impressione che esista un altro modo di essere delle cellule che potrebbe dare origine a un nuovo corpo; solo che, appena quest’altro modo si manifesta, il corpo si sente morire». Che cosa può aver provato un corpuscolo di materia inerte davanti al primo irrompere della vita? «Il corpo sente di essere arrivato a un punto… ignoto. Una sensazione molto strana: una specie di vibrazione nuova. Così nuova che… non posso chiamarla ‘angoscia’, ma è… l’ignoto. Un misterioso Ignoto». A una simile soglia, quella che noi chiamiamo ‘morte’ è come il di fuori del guscio per il pulcino; non è “un altro mondo”: «Due mondi, stranamente, uno dentro l’altro! C’è qualcosa qui che… È possibile? Perché quest’altra vita è vita e morte insieme».
È lo sfondamento di tutti i limiti. E allora Mère prorompe in un grido: «Quelle che chiamiamo “leggi di natura” sono una follia!». Un altro mondo SULLA TERRA, in cui le vecchie leggi mortali del nostro guscio esplodono in… che cosa? «Mi è appena venuta la visione fantastica come di un futuro che sta crescendo… un futuro non molto lontano. Come una massa enorme sospesa sopra la terra». Ma la congiura di sempre le consentirà di andare fino in fondo?
Volume 12 - 1971
L’ultima svolta nello yoga di Mère. E lei ne esce confidando a Satprem: «Ho camminato tanto, per tanto tempo. Senza nient’altro che un grido continuo, come se mi fosse stato strappato via tutto. E in quel grido era concentrato tutto il problema del mondo».
L’Agenda è disseminata di laceranti piccoli gridi, che vanno facendosi sempre più frequenti. Avere trovato il segreto per se stessa non bastava; bisognava che capissero anche gli altri, gli individui e le nazioni murate nei loro egoistici poteri. «Non hanno nessuna fede: “Mère è vecchia, Mère è vecchia”. Un’atmosfera di resistenza a qualsiasi cambiamento: “È impossibile, impossibile!”, da tutte le parti… Mentre non ci sarebbe un minuto da perdere — io ho fretta… Il regno del Divino deve, deve venire!… Se tutto il blocco sovietico prendesse la strada buona, sarebbe di enorme aiuto… La vittoria è certa, ma non so quale strada bisognerà seguire per arrivarci… Ci dobbiamo aggrappare, ma aggrappare stretti alla Verità… Non mi danno più retta». Mère a 93 anni, procede a tentoni verso l’ignoto: «Ci vedo meglio a occhi chiusi che a occhi aperti; eppure è un vedere fisico, puramente fisico; di un genere di fisicità però che sembra più completa. È la coscienza delle cellule che deve cambiare, tutto il resto verrà dietro con naturalezza! Ho la sensazione di stare per scoprire qual è l’illusione da distruggere perché la vita possa continuare ininterrotta: la morte viene da una distorsione della coscienza».
La ascolteranno? Le lasceranno portare fino in fondo la sua esperienza? «Solo una morte violenta potrebbe fermare la trasformazione; altrimenti il corpo sa che il lavoro andrà avanti, avanti e avanti». E; di nuovo, un grido: «Succederà un miracolo! Quale, però, non lo so».
Volume 13 - 1972-1973
«Prima di morire, la menzogna si scatena con tutta la sua forza. Ma gli uomini capiscono solo la lezione della catastrofe: dovrà proprio cascargli addosso perché aprano gli occhi?».
Il 1973 è l’anno di Watergate, del massacro degli atleti israeliani alle Olimpiadi d Monaco, della grande crisi energetica: basta che pochi sceicchi chiudano il rubinetto del petrolio, e l’Occidente resta a secco. È l’ultimo tratto di strada di Mère, un tratto di strada disseminato di grida soffocate e di sbalorditive visioni. La fine di un mondo, l’inizio di un altro: che noi lo vogliamo o no. «A volte è qualcosa di così nuovo e inaspettato da far quasi male».
E alla domanda: «Ma si tratta di uno stato al di fuori della materia?», lei risponde: «No, non è che io esca fuori della vita fisica, solo… ha un aspetto diverso. Strano, però. Uno stato FISICO, è questo lo straordinario! Come se il fisico si fosse spaccato in due… Una nuova condizione della materia. Governata da qualcosa che non è il sole, non so che cosa sia… Sto entrando in un altro mondo, in un altro modo di essere… pericoloso, ma stupendo». Il breve respiro di Mère cercava l’aria, e sembrava venire davvero da un altro capo del mondo.
Fra la vita e la morte non c’è nessuna differenza; non si tratta né di vita né di morte, ma di… qualcos’altro. Non vuol dire che la morte scompare, capisci? Ma che la vita e la morte CAMBIANO TUTTE E DUE, diventano qualcosa di ancora sconosciuto: che sembra al tempo stesso estremamente pericoloso e assolutamente stupendo». E se la morte allora fosse soltanto “l’altra parte”, FISICA, del nostro guscio umano, la spiaggia assolata della specie che deve venire? Una condizione nuova da tutte e due le parti di questo mondo, nella quale sia la vita che la morte si trasformano in … un’altra cosa? «Sto procedendo lungo una linea tanto stretta e sottile». E ancora un ultimo grido, una implorazione: «Lasciatemi fare il lavoro!».