C O R O N A V I C I S
- ebook -
Samizdat
(editoria clandestina)
Critiche e commenti dei lettori
«Ho letto con passione e divertito sgomento, tutto d'un fiato, questo grido in versi di Tommaso Iorco. La sua violenza espressiva è degna di un Giordano Bruno, un Pier Paolo Pasolini o un Karl Kraus. Resta ora da trasmutare in azione questi impulsi... Come e su quali piani resta ancora da capire.»
Leopoldo Siano [musicologo presso l’università di Köln (Germania)]
«Corona Vicis, ovvero la “Ghirlanda Fatale”, è la grande botta che l’umanità si sta prendendo in testa. È la corona di spine, inculcata a forza su zucche private d’intelletto, e ammantata di pseudo necessità. È la metafora che si fa allegoria e l’allegoria realtà, in un mondo e un tempo dove simboli e segni non sono più solo sovrapponibili ma interconnessi. Le dimensioni collidono e realtà esistenti su piani differenti precipitano nello stesso crogiuolo.
Coronavicis — sublime ironia! — esce semi clandestinamente proprio nell’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante, il politico intransigente e il poeta intollerante. Le istituzioni ne celebrano una immagine sterilizzata, per rimanere in tema sanitario, privata del ribelle fuoco politico. Questa coincidenza non è poi una coincidenza. Un filo sottile lega la Comedìa con questa raccolta: il bestiario allegorico, l’imprudenza nel far nomi, gli scarti prosodici (di cui l’autore ci avverte quasi scusandosi), l’asprezza linguistica, l’uso di vivaci figure retoriche, ma soprattutto il senso di crisi del tempo contemporaneo.
La parola storpiata si fa beffe di una realtà ormai distorta ove il belletto dei masnadieri (mas nada!) vien meno, non per distrazione, bensì per arroganza. E a questa arroganza il poeta risponde a tono, senza timidezze. Il lockdown — l’esercizio di contenimento — sanitario è stato a lungo preparato da quello cognitivo.
I vivaci bambini di strada hanno lasciato il posto a rimbambini ipnotizzati dal ronzio elettrico dei calcolatori.
La “Ghirlanda del Destino” costringe quello che rimane dell’umanità a una scelta. Solo prendendo coscienza degli eventi, e grazie a una sincera “aspirazione collettiva” potremo liberarci dell’assurdo coprifuoco e porre l’ultimo verso, o il primo di una vita nuova.
Ri-usciremo a rìveder le stelle!»
Beppe Picaro (poeta e critico)
«È un libro magnifico. Ecco come riuscire ad essere luminosi (e numinosi!) parlando del fondo dell’oscurità. E tra le tante cose che trovo mirabili è come entrare nell'attualità più cronachistica con questo sguardo profondo e lontano, radicato e colto, questo essere universali parlando del contingente; ciò che riuscivano a fare gli antichi. E sento poi una grandissima affinità. Una grande scoperta per me Tommaso Iorco.»
Sergio Fedele (musicista)
«Lo sgomento è senza limiti di fronte a ciò che sembra tanto impossibile nella sua immensa ridicolezza asfissiante. L’Offesa è grande, ma quanto più vasta assai la Luce che la trasforma e cancella a Suo tempo. Sorriso in amarezza per le verità pungenti di Tommaso in lotta. Sgomenta approvazione per le realtà che svela.»
Gabriella Bartolomei
«Ho letto in qualche ora l’irresistibile raccolta che mi avete offerto, e l’ho trovata — assieme alla mia compagna — davvero potente. Grazie. Attendiamo il Canzoniere.»
Andrea Benedetti
«Ringrazio dal profondo del cuore Tommaso e tutti Voi per questo prezioso Dono, vi sono grata per quanto state facendo per mettere in risalto la Menzogna di questo tempo buio. In Attesa che l’Aurora premente sul Mondo si disveli in tutto il suo splendore»
Sara Cuminetti
«Un sincero ringraziamento per questo dono, sono sempre vicino a tutte le vostre iniziative. Condivido lo spirito di protesta e di insubordinazione necessario in questo periodo.»
Roberto Cadeddu
«Mi ha fatto molto piacere ricevere questo regalo… Molto bravo Tommaso.»
Angela Mina
«Onore all’editoria clandestina!»
Nicola Bizzi (editore e scrittore)
«L’opera del Maestro Iorco l’ho letta con grande sentimento di risonanza e conforto che altri “vedono” e non tacciono. Il pericolo trans-umanista è pervasivo e ha colonizzato purtroppo anche molta dell’intellighenzia filosofica delle accademie. Spero sarà possibile che una rete di persone e professionisti consapevoli possa costituirsi in un modo e mondo nuovo per vivere, lasciando da parte gli zombi, che non vogliono essere salvati.»
Paolo Renati (scienziato)
«Ho letto con assoluta ammirazione il "Coronavicis" di Tommaso (che conservo per rileggere ogni tanto).»
Isabella Maulini (astrologa)
«Commovente leggere in versi pensieri così noti che ti sono ormai venuti a noia. Vorresti abbandonarli ma non c’è via di fuga! Bisognerebbe tornare ai tempi dei fumatori d'oppio ...e invece? Ecco, la scrittura in versi sublima tutto e trasforma e quasi libera perché dà grande dignità ai suddetti noiosi ripetitivi pensieri. Grazie infinite per questa bellissima lettura, e grazie anche per avere citato Gianni Rodari… chissà cosa avrebbe visto vivendo questi tempi ...di certo ci avrebbe fatto tanto ridere e dimenticare la morsa in cui siamo, sgretolandola con le parole.»
Rita Baraldi (medico)