di Marilde Longeri
Siamo tutti – noi non ancora nati veramente – dentro la devastazione e il sangue vischioso che sta ricoprendo la Terra. Il così detto Male che dimora nelle nostre “piccole incoscienze” sembra trionfare sul così detto Bene. La lotta è titanica e ciascuno — a proprio modo — dovrebbe porsi delle domande a largo raggio. Siamo forse alla fine del vecchio mondo? Si tratta di trovare una via mai visualizzata prima? Serve ancora la politica, così come la concepiamo, a portare avanti il vero mutamento? Che senso ha oggi la parola Democrazia? Perché — soprattutto in Italia — i “privilegi” partono da chi ha un minimo di potere istituzionale e raggiungono le alte cariche di chi ci governa?...
Chi scrive è consapevole di appartenere ancora a una frusta specie in via di estinzione ma l’aspirazione verso una radicale rivoluzione contro le proprie resistenze, la mente ordinaria così attaccata a obsoleti schemi… portano a cercare di penetrare fino in fondo – seppure con la nostra vista corta — la vacuità e l’orrore che ci accompagnano in questo tremendo secolo da poco nato.
Ci chiediamo che cosa si celi dietro la follia e il senso effimero di un pianeta in fiamme che ubbidisce — parrebbe — alla grancassa di spudorati mentitori, faccendieri, cialtroni e assassini.
Ecco il tempo degli ASSASSINI… “grida” l’ultimo verso di una stupefacente poesia, Mattino d’ebbrezza del veggente Arthur Rimbaud…
Assistiamo ogni giorno a guerre, torture, infanticidi familiari, a bimbi che in terre lontane muoiono per nulla, a sevizie sulle donne, alle regole del mercato e alle diaboliche imprese di multinazionali che creano, a suon di milioni e milioni di dollari, aspri conflitti nell’intero globo e per contro ci allettano con false promesse di Oasi incontaminate. Oasi depistanti per l’estro del momento dei potenti della Terra e di coloro che, ritenendosi immortali, pensano di potersi comprare l’intero mondo.
Sorvegliati continuamente da telecamere e satelliti, flagellati da esperimenti su animali e umani, non sappiamo neppure più se l’erba e le piante dei nostri giardini crescano in modo naturale oppure fuoriescano da una cruenta deformità spazio-temporale creata da avidi vampiri… ma gli avidi vampiri sono fin troppo “umanoidi” e proliferano, ben vestiti e pasciuti in ogni dove.
Non comprendiamo — ora più che mai — se ciò che ci induce a continuare a vivere è reale oppure proviene da replicanti virtuali che indossano le nostre fattezze… La televisione, i media, i computer abituano la gente a vivere di riflesso, a identificarsi con un artificio culturale, sociale e civile che anche un Primate sarebbe forse in grado di riconoscere.
Molti probabilmente percepiscono il disagio di una vita senza senso che non conduce in alcun luogo e dura un istante. Un istante di inconsapevolezza. Ma in generale non si sa dove sbattere la testa, a quale porta bussare… in che luogo fermarsi un attimo per capire e riflettere.
L’indifferenza regna sovrana e continua a espandersi all’infinito. L’attenzione e la capacità di ascolto vengono uccise da inutili distrazioni e ci interessiamo quasi sempre del nostro piccolo e banale orticello. Viviamo nella separazione. La “separazione” e l’Ego possono creare i Mostri. Lo constatiamo “scientificamente” vivendo il processo sulla nostra pelle.
Con questa piccola vista guardiamo, dunque, il mondo e di solito non conosciamo in profondità quasi nulla.
Sappiamo, per esempio, che Bush e i suoi infidi scherani hanno decretato che il mondo debba appartenere alla grande America. C’è in ballo il petrolio, il dominio assoluto su culture millenarie ridotte a una inimmaginabile povertà, private delle più elementari regole umanitarie, depauperate dell’identità.
In Iraq muoiono in media (ma che importa!) 80 persone al giorno — la maggioranza è costituita da donne e bambini. Muoiono per una guerra infame, senza senso, che rientra nell’arroganza dittatoriale di una parte dell’umanità. Sono cittadini di classe ultima e non fanno notizia. Non sono “wasp” e quindi — in nome di non si sa quale diavoleria che attiene alla Democrazia importata — vengono ritenuti inutili, non degni di esistere. Al massimo i telegiornali ripetono ogni giorno il numero dei morti ammazzati.
In Afghanistan — altra guerra “umanitaria” (l’ossimoro è increscioso) degli USA – i Taleban prima finanziati dall’America poi “combattuti”… ora stanno riprendendo il potere e coltivano i loro estesi campi di droga per allietare gli spacciatori del mondo — Europa in prima linea — e comprare nuove armi.
Chi fornisce loro le armi? Chi… se non l’obeso Occidente?
Apprendiamo che di fatto nel conflitto voluto dall’America i cadaveri deflagrati da bombe raffinate, missili e affini appartengono alla popolazione civile e non certo ai Taleban.
Forse questi ultimi fanno ancora comodo agli USA e alla tiepida e imbelle Europa e vengono tenuti in caldo per prossime operazioni di destabilizzazione.
Parrebbe che la malefica croce uncinata di Hitler si sia frantumata e incarnata nei molti volti del Potere.
Tutti noi, seduti nelle nostre comode poltrone, siamo informati e, purtroppo, non ci scandalizziamo più delle uccisioni di migliaia di persone innocenti… Tutti noi in qualche modo siamo responsabili in prima persona…
Ritorna il tema dell’indifferenza e della falsità. Siamo immersi in un calderone di notizie sempre più menzognere e manipolate. Non esiste più, se non in rarissimi casi, il giornalismo di inchiesta, l’andare in fondo alla notizia, capire chi sta dietro ogni accadimento.
In questo contesto una delle rare perle è stato Tiziano Terzani, un laico e illuminato giornalista di punta e grande scrittore (superbi i suoi libri-reportage e l’ultimo Un altro giro di giostra: un viaggio alla scoperta del proprio vero Sé) che, con la sua sconfinata ricerca, con il dubbio e la sete di conoscenza non si è mai arreso fino all’ultimo giorno della sua esistenza. Ecco un assaggio della sua irriducibile testimonianza:
«(…) Credo che la politica non sia più una risposta ai problemi dell’umanità. L’unica soluzione, il solo passo da fare è una aspirazione di cambiamento, un salto vero… di vera qualità. È insomma il percorso indicato dai saggi indiani — la strada verso il Divino… Non sono diventato cattolico o buddista o seguace di chissà quale credo. E questo percorso si potrà attuare grazie a una grande rivoluzione spirituale; oppure in una piccola rivoluzione individuale, interiore, che ognuno è in grado di fare e che tutti insieme possiamo fare in una certa direzione. (…)»
Gli Usa si ritengono una grande Democrazia pur privilegiando la pena di morte, le torture, la strisciante dittatura, la falsità più totale. Ma quale Democrazia? I cittadini americani dopo l’11 settembre vengono continuamente intercettati; la stampa non è più libera e deve fare i conti con i dettami di Bush e dei suoi accoliti; le minoranze etniche vengono lasciate al loro destino…
Ultimamente Bush ha firmato il Military Commissions Act, una legge “autorizzata dal Congresso” che conferisce poteri inimmaginabili al Presidente per imprigionare chiunque egli dovesse ritenere "un combattente nemico illegale" e processarlo attraverso commissioni militari.
Del resto… molti americani, alias gli immigrati europei non certo scelti nella maggioranza fra filosofi e poeti, hanno sempre manifestato il loro disprezzo per la vita di altre etnie e culture. Dovremmo porre infinite domande agli Indiani d’America o Nativi Americani prima eliminati (una immensa carneficina a cielo aperto) e ora ridotti a vivere nelle Riserve, ai neri africani di oggi ancora discriminati, a coloro che sopportano malformazioni e terribili malattie dopo le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, ai sopravvissuti della Corea e del Vietnam, alle popolazioni del centro e sud America (Indio compresi che hanno subito un vero e proprio olocausto) e a tutti coloro che sopportarono conflitti inenarrabili in ogni angolo della nostra Terra, ridotta a immenso cimitero. Un cimitero di fosse comuni.
Non raccoglieremo mai le loro risposte perché non esistono più e i pochi rimasti sono ridotti all’afasia.
Per controcanto dantesco non è da meno la Russia comandata da un sanguinario ex capo del KGB. Basta studiare a fondo che cosa sta accadendo in Cecenia. Né si salva la Cina che insegue solo la produzione e l’espansione finanziaria. I diritti umani non esistono e a nessuno interessa che vengano rispettati.
In nome delle Lobby del Denaro, (tutti si fregano le mani per i potenziali e reali affari in atto) l’Occidente — Italia compresa — non critica più le dittature comuniste ma si mette al servizio, inneggia i vari capi del momento, stabilisce contatti, sorride affabile.
Non tralasciamo neppure le dittature arabe che si inchinano all’Occidente, costruiscono per sé palazzi da mille e una notte e abbandonano i loro “sudditi” nella povertà e nell’ignoranza totali. Fa loro comodo che il popolo non si emancipi e le donne restino murate dentro tradizioni stravolte dal maschilismo dominante.
In Italia vige il sistema “mafioso”, oltre alla Mafia vera e propria dei colletti bianchi. I pochissimi giornalisti che non hanno paura evidenziano con articoli di denuncia che la corruzione, il peculato, le scatole cinesi di aziende che si arricchiscono ogni giorno danneggiando dipendenti e piccoli risparmiatori, le associazioni ibride e false di molti nostri politici, gli scandali dei servizi, della sanità, della scuola… convivono con la nostra usuale esistenza. Uno scandalo entra in un altro all’infinito e noi impotenti assistiamo alla flagellazione dell’etica, della bellezza, dell’ecosistema.
Non si salva più nessuno di quelli che detengono il potere: dai piccoli burocrati o politici agli intoccabili Signori in nero.
La Sinistra partitica è implosa, rinunciando agli ideali di un tempo. Quella libera (dai No-global ai Pacifisti) non ha più la forza di portare avanti proposte che possano veramente cambiare lo stato delle cose… La Destra, soprattutto in Italia, segue i farisaici percorsi di patria, famiglia, perbenismo, razzismo.
Siamo assuefatti? Ci hanno vaccinato per digerire e metabolizzare i comportamenti più iniqui? L’indifferenza, di nuovo, e la non partecipazione fanno sì che in qualche modo noi aderiamo ai dettami dell’incoscienza dilagante. Non sarebbe ora che tutti i cittadini del mondo scendessero nelle piazze e gridassero la loro indignazione? Utopia? Forse. Ma ben venga l’utopia se al suo interno si può creare un progetto comune per spazzare via la nostra e l’altrui devastazione.
E va detto una volta per tutte: è troppo comodo cercare sempre “i nemici” solo all’esterno dei nostri steccati perché così ci liberiamo dai sensi di colpa. I così detti “bianchi” sembrano avere delle qualità in più e sinceramente non ne capiamo i motivi. Viviamo generalmente in una ignoranza crassa, nella stupidità, nei luoghi comuni. Non imputiamo, quindi, tutti i disastri che noi stessi creiamo ad ogni istante solo agli “Immigrati”… Né possiamo pensare che la religione cristiana porti la bandiera della verità, della salvezza e del bene assoluti.
Non conosciamo l’Islam moderato e tanto meno possiamo comprendere il "terrorismo" che ha innumerevoli facce e non si capisce più chi siano i reali mandanti delle stragi…
Criminalità internazionale e terrorismo camminano assieme. Informiamoci, cerchiamo di essere assetati di cultura vasta, approfondiamo i vari argomenti e poi potremo discutere, convivere, capire i “diversi” da noi. Ovviamente nessuno è senza colpa e nella massa di gente che chiede aiuto all’Occidente, esiste il comportamento giusto e quello ingiusto. Loro non sono sempre angeli… ma neppure noi.
Certo, le tre religioni dominanti, Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo, stanno creando nella loro totale sete di potere…danni disastrosi, blasfeme lotte in nome di Dio. Di fatto dovrebbero scomparire per lasciare il posto a un qualcosa d’Altro che nella materia e nello spirito ci permetta di accedere a una terra inesplorata che palpiti di vera vita.
E allora sorgono di nuovo le domande: “Siamo sicuri di essere veramente nati? O siamo ancora degli ibridi fra l’animale archetipo e l’incoscienza?”
Non abbiamo soluzioni… Però possiamo scegliere da che parte stare.
E “la parte” non si identifica in fruste ideologie, costruite ancora una volta da “noi non ancora nati” ma attiene… per iniziare, alla Consapevolezza.
Scrive Satprem, grande scrittore francese e testimone del lavoro evolutivo di Mère (Mirra Alfassa), la compagna dell’illuminato poeta-veggente indiano Sri Aurobindo:
«La verità è sempre in movimento. La verità sta con quelli che osano, che hanno coraggio, e prima di tutto il coraggio di strappare i santini, di demistificare, di andare DAVVERO alla conquista del “nuovo”. Il “nuovo” è molto faticoso, è scoraggiante proprio perché non assomiglia a niente di noto… L’avventura non è già fatta: è da fare. La verità non sta racchiusa in una scatola, fossilizzata e “spiritualizzata”: è tutta da scoprire. Ci troviamo in un niente che bisogna far diventare Qualcosa… Ci troviamo nella piena avventura di un nuova specie. Una nuova specie non ha nulla in comune con le vette spirituali del vecchio mondo… Ci vuole un’ALTRA COSA…»
Sappiamo che non esiste una unica verità… Ne cerchiamo molte perché appunto — seguendo Satprem — “sono sempre in movimento”. Ma il tempo stringe. Siamo alla fine di un ciclo. O dentro o fuori. Non possiamo più demandare a altri quello che dovremmo fare noi. Non è possibile sperare ancora in piccole e grandi “riforme” che agiscano sul marcio imperante.
Come poter operare dentro il “nulla”?
Ci possono aiutare le parole di Henry Miller che ne Il tempo degli assassini, un saggio profetico su Arthur Rimbaud, scrive:
«(…) credo che nel mondo ci siano parecchi Rimbaud e che il loro numero crescerà nel tempo… Credo che nel mondo a venire il tipo Rimbaud soppianterà il tipo Amleto e il tipo Faust. La tendenza va verso una più profonda frattura. Mentre il vecchio mondo muore definitivamente, l’individuo “anormale” tenderà sempre di più a divenire la norma. L’uomo nuovo troverà se stesso… Allora vedremo il tipo umano nella sua pienezza e splendore. (…)»
Ottobre 2006