di Tommaso Iorco
(autore tutelato S.I.A.E.)
Utthapana è una condizione in cui non si è soggetti alla pressione di forze fisiche, in conseguenza alla discesa della forza sopramentale nel corpo. Tre sono gli stadi indicati da Sri Aurobindo:
1. quando è presente una grande forza, leggerezza e energia nell’intero organismo fisico;
2. quando non si prova stanchezza fisica né affaticamento del cervello o del sistema nervoso;
3. quando non si e più necessariamente soggetti alle leggi fisiche, compresa la gravitazione.
Le annotazioni vere e proprie di questo potere yogico iniziano il 30 dicembre 1912 (pagina 168):
«Il primo stadio di utthapana si è stabilito in modo tale che dieci o dodici ore della giornata sono trascorse, camminando o stando seduto, senza alcuna permanente reazione eccetto un vago difetto di anima [‘sottigliezza’; potere di libertà corporea dalla materialità più grossolana] che talvolta tende a materializzarsi debolmente e un moderato adhogati [‘movimento verso il basso’ — il contrario di utthapana], anch’esso vago e inerte, nella prima parte del giorno».
31 dicembre 1912 (pag. 172):
«Il secondo stadio di utthapana delle braccia per mezz’ora; questa volta agevolmente, sebbene in precedenza durante la giornata c’è stata qualche difficoltà nel mantenerlo per mezz’ora a causa di un difetto di anima [vedi nota citazione precedente], che ha prodotto fatica alle braccia e dolore della corrente elettrica negativa».
16 gennaio 1913 (pag. 206):
«Il secondo stadio di utthapana, stabilitosi nella sua attività generale, deve crescere in forza di puro mahima e di anima».
25 gennaio 1913 (pag. 217):
«Il secondo stadio di utthapana ha compiuto un considerevole passo in avanti».
21 maggio 1913 (pagg. 244-245):
«Utthapana progredisce rapidamente in forza nel corso di questo mese. Le braccia possono stare per due ore è più senza sforzo o reazione in posizione verticale, supino; per due ore e più con qualche lieve sforzo in posizione verticale, seduto; solo la posizione orizzontale è ancora fallace. Nel resto del corpo la Shakti ora tende a eliminare lo sforzo senza eccessiva tapasya».
18 maggio 1914 (pag. 473):
«Utthapana si riconferma, sebbene in modo debole».
19 giugno 1914 (pag. 503):
«Utthapana mentale quasi completo, ovvero l’ininterrotta energia della mente verso l’azione; utthapana pranico è impedito unicamente dalle défaillances del corpo. I due stanno ora procedendo verso una continua energia variabile».
23 giugno 1914 (pag. 509):
«Utthapana (fisica) è stata rinnovata. Finora tutti i movimenti del corpo in questa direzione si erano rivelati fallimentari. Oggi, invece, l’asana meda delle gambe è stata rinnovata e mantenuta per 15 minuti in ogni caso con gradi diversi di mahima e laghima pranici».
29 luglio 1914 (pag. 581):
«Utthapana. L’energia fisica, non ancora perfetta, è ritornata nel corpo e sostiene l’impulso di una sostenuta intensità nel lavoro».
29 dicembre 1914 (pag. 774):
«Oggi la forza di utthapana era sufficiente».
13 giugno 1915 (pag. 869-70):
«Utthapana sta cercando di emergere. Nello stato primario stanchezza, pesantezza, dolore possono essere superati o resi vani per mezzo del Tapas, ma l’esaurimento della riserva di energia pranica nell’annakosha permane come abitudine e la derivante debolezza tende a riportare a galla queste reazioni. Queste cose sono, in effetti, molto rapidamente respinte. Il secondo e il terzo stadio di utthapana non è al momento attivo».
27 gennaio 1927 (pag. 1262):
«Un grande progresso in utthapana primario. L’attacco della fatica si è completamente dissolto».