Nome botanico: Anethum graveolens
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida
Ordine: Apiales
Famiglia: Apiaceae
L’Aneto è una pianta della famiglia delle Ombrellifere. Il nome del genere deriva dal greco anethon (‘anice’), il quale a sua volta deriva dall’antico egizio, mentre l’epiteto specifico graveolens deriva dal composto latino gravis (‘pesante, forte’) e olens (‘sentore’), in quanto ha un odore piuttosto marcato.
È coltivato come pianta da condimento (foglie e semi molto aromatici, simili al finocchio per l’odore e le proprietà, da cui i suoi nomi di finocchio bastardo, fetido e rizu).
I suoi fiori sono particolarmente apprezzati dalle api.
È una pianta annuale, con un gambo lungo dai 60 a 150 cm.
Originario del bacino mediterraneo è stato utilizzato: dai popoli ebraici quale ortaggio; dagli egizi da più di 5.000 anni, come pianta medicinale; dai greci e i romani per il suo profumo e le sue virtù medicinali.
È una spezia molto utilizzata in Germania, nell’Est europeo e in Scandinavia, ma anche in India, e in numerosi altri paesi del mondo.
L’aneto apprezza l’esposizione al sole pieno e i terreni ben drenati. Teme i suoli troppo umidi. È poco diffuso nel territorio italiano, lo si trova raramente al di sotto dei 600 metri.
La fioritura presenta germogli terminali con fiorellini giallo-verdastro che Mère ha posto in relazione con il processo di trasformazione del corpo fisico e, in particolare, con il plasma che scorre nelle vene.
LUCE NEL SANGUE