Dopo aver conseguito il diploma artistico presso la Scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano, ho lavorato sotto la direzione di diversi registi teatrali, come Giorgio Strehler, Franco Zeffirelli, Davide Montemurri, Tommaso Iorco, passando dal teatro alla televisione e ai recital di poesia. Ma il «vero lavoro», sia interiore sia esteriore, è iniziato quando Sri Aurobindo, la sua compagna spirituale Mère (che ha continuato nel suo stesso corpo la scoperta e il risveglio della coscienza delle cellule) e lo scrittore francese Satprem (che è stato il suo testimone diretto) sono entrati nella mia vita. Ed è stata proprio la lettura della Trilogia che Satprem ha dedicato a Mère a rivelarmi i segreti di questo «rivoluzionario percorso evolutivo».
Un cammino meraviglioso che accompagna i miei giorni, donandomi ore piene di una rara intensità nel corso degli spettacoli diretti da Tommaso Iorco, in particolare in Magna Mater, dove si rappresenta il lungo percorso dell’essere umano a partire dall’oscura incoscienza fino alla luminosa realizzazione di una Nuova Coscienza, la quale è stata espressa in tutta la sua folgorante bellezza, nell’ultima parte della rappresentazione, mediante l’utilizzo di alcuni versi tratti da un canto dell’epopea Savitri di Sri Aurobindo.