L I L A
VERSI REITERATI
All’interno di una epopea è possibile trovare alcuni versi che si ripetono (talvolta identici, talvolta con una più o meno lieve modifica in grado tuttavia di recare una sostanziale alterazione del senso), al preciso scopo di produrre un ben determinato effetto cumulativo che può contribuire a conferire al dettato poetico un sapore magico.
Non c'è poeta che non si sia avvalso di questo espediente, in minore o maggiore misura (nella poesia italiana, il poeta mistico Jacopone da Todi ne ha fatto un uso particolarmente massiccio, mentre nell'ambito della poesia epica è il greco Omero che forse più di tutti ne ha fatto uso).
Offriamo qui di seguito l’elenco di questi versi speculari (o reiterati, se si preferisce) nell'epopea Lila.
Talvolta, come si vedrà negli esempi riportati, i versi possono essere pressoché identici, mentre in altri casi piccole variazioni grammaticali o lessicali producono una notevole alterazione di significato (che può rivelarsi sottile ma altamente significativa, oppure addirittura opposta). Entrambi gli espedienti hanno una loro precisa motivazione all'interno dell'architettura epica complessiva.
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In principio era l’Uno indivisibile,
I.1
Alla fine fu l’Uno innumerevole
C.99
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Nulla può esistere senza di Lei,
I.110
Nulla può esistere fuori di Lei:
LX.92
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L’occhio dell’Assoluto, ovunque sparso,
VIII.1
L’occhio dell’Assoluto, onniveggente,
VIII.10
L’occhio dell’Assoluto, onnipotente,
VIII.20
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Già prima d’incontrarlo, Lei sapeva.
IX.1
Già prima d’incontrarla, Lui sapeva.
X.1
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I cieli erano stati conquistati;
mancava la conquista della terra.
XI.1-2
I cieli erano stati conquistati;
mancava la conquista della terra.
XVIII.8-9
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Sotto la soglia del pensiero incerto,
XIII.50
Sopra la soglia del pensiero incerto
XIII.90
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un verbo di potere, sigillato
con un bisillabo in lingua perfetta
recante il nome suo qual sola chiave.
IX.119-121
quel verbo di potere, sigillato
con un bisillabo in lingua perfetta
recante il nome suo qual sola chiave.
XV.84-86
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Un solo attimo talvolta porta
XX.64
Un solo attimo talvolta culmina
XX.67
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Finché il contrario della gioia esiste
XXI.26
Ma se il contrario della gioia esiste,
XXI.31
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a maggiore grandezza della meta.
XIV.33
a maggiore grandezza della meta.
XXVIII.79
a maggiore interezza della meta.
XXXI.57
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il rimedio è nell’anima del male.
XIX.64
sempre, il rimedio, è nel nucleo del male.
XXXI.37
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Unanime con tutti, Lei doveva
XXXIII.1
Un’anima con tutto, Lei doveva
XXXIII.7
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colui ch’è desto in coloro che dormono.
XXXIII.27
Colei che veglia in coloro che dormono
XXXVI.7
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risvegliando qualcuno che era morto
XXXIII.10
risvegliare nei vivi ciò ch’è morto,
XXXVII.70
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Un velo d’irrealtà copre le forme
LIII.1
Un velo d’irrealtà produce il vortice
LI.17
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oceano privo d’onde e senza sponde
XXIII.118
oceano senza sponde e senza fondo
LVI.75
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In questo nostro mondo ottenebrato
XLII.59
In questo nostro mondo di menzogna
LXIII.68
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Noi non siamo soltanto ciò che siamo,
ma tutto ciò che non vorremmo essere.
LXIII.5-6
Noi non siamo soltanto ciò che appare,
ma tutto ciò che nemmeno sogniamo.
LXIII.77-78
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Con il tessuto dei nostri pensieri
più laceri, vestiamo l’indigenza
LXIII.7-8
Con la stoffa dei nostri tegumenti
più radiosi vestiamo l’indigenza
LXIII.79-80
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il punto d’equilibrio degli opposti;
LII.19
nel punto d’equilibrio degli opposti.
LXIX.22
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Doveva pure qualcuno iniziare
LXXXIV.106
Doveva pure qualcuno accettare
LXXXIV.111
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L’orribile terrifico Ceraste
XCI.73
L’orrifico terribile Unimaste
XCI.76
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«Il Divino che è in noi non può fallire».
XCV.17
«Il Divino che è in me, non può fallire».
XCV.65
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C’è qualcosa di nuovo dentro al Sole.
XCVIII.1
C’è qualcosa di nuovo sotto il Sole!
XCVIII.105
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