Qualche riflessione su
LA VITA DIVINA
di Sri Aurobindo
(Simonetta Invernizzi)

Il contributo reso da Simonetta nel lavoro di limatura della traduzione di quest’opera è certamente il più rilevante; non solo perché è l’unica a essere intervenuta in tutte le molteplici fasi di revisione (anziché, come avvenuto per gli altri, esclusivamente nell’ultima), ma anche per la quantità di suggerimenti offerti. Pubblichiamo qui di seguito alcune sue brevi riflessioni su questo capolavoro unico e insuperabile.

“La vita divina” è un’opera eccellente e immensa, uno scrigno di conoscenza e di sapienza del più alto livello.

È un testo fondamentale che ogni essere umano dovrebbe leggere e studiare: dopo averlo letto, si constata quanto poco abbiamo acquisito prima di tale eccelsa lettura – sulla vita, sul vivere e, in particolare, sulla vera spiritualità, oltre a comprendere che quel poco o molto che si era recepito, era incompleto o imperfetto (se non, addirittura, errato).

Attraverso la lettura si comprende (anche e non solo) come e perché siamo fatti così come siamo, perché  ciascun umano vede il mondo (o, meglio, qualche particolare o dettaglio del mondo) da un foro più o meno microscopico e diverso dagli altri, scambiando la minuscola parte osservata per l’intero (la qual cosa è precisamente una delle cause del malessere personale e sociale, delle difficoltà nel rapportarci con gli altri – animali umani e non umani – e con il tutto, oltre a costituire un serio ostacolo alla conoscenza della Realtà); si comprendono a fondo le motivazioni degli impedimenti e delle complicazioni del nostro umano procedere verso una completa realizzazione delle nostre potenzialità, se ne possono sondare i limiti, le possibilità e le potenzialità per apportare il cambiamento a questo complesso stato di cose; si colgono con maggiore precisione gli influssi nefasti da parte delle forze ostili, dell’ignoranza e del male, come pure delle entità più armoniose appartenenti alle sfere più elevate – i loro scopi, il loro ruolo nell’evoluzione terrestre, apprendendo contestualmente le soluzioni per porre rimedio all’attuale condizione umana.

In un continuo e magnifico crescendo, si giunge agli ultimi capitoli, particolarmente profetici, concernenti ciò che si va compiendo: sono una finestra spalancata su un oceano di splendore.

Sri Aurobindo è un mirabile esploratore dei mondi sottili e della quarta dimensione, in grado di mostrarci il loro influsso sulla sfera terrestre e nella nostra esistenza individuale. Questa conoscenza è dettata dalla visione e dall’esperienza di Sri Aurobindo, che non ha eguali per vastità, profondità ed elevatezza, congiungendosi idealmente con quella degli yogi e dei rishi del passato che, per primi, hanno aperto una breccia nei mondi spirituali. La Sua conoscenza e realizzazione è talmente sublime che risulta impossibile non provare una immensa gratitudine nell’avere finalmente trovato Qualcuno in grado di spiegare all’umanità l’enigma dell’esistenza – dell’intero esistente.

Questo libro è un dono e una grazia: un dono se ci ritroviamo a leggerlo, una grazia se lo sentiremo così tanto affine a noi non solamente per apprezzarlo, ma per considerarlo una guida, una ispirazione continua, un punto di riferimento nel nostro incedere nella vita.

Simonetta Invernizzi