T H E O N
(TEONE di Smirne)



Theon (italianizzato Teone) fu un matematico e filosofo greco (I-II sec. d.C.), vissuto al tempo dell'imperatore Adriano. Poco o nulla sappiamo della sua vita; per certo fu originario di Smýrna (italianizzato Smirne), la celebre città portuale della Turchia centro-occidentale, situata sull’omonimo golfo, nel Mar Egeo. Theon è considerato uno dei rappresentanti del cosiddetto medio platonismo. Scrisse diversi saggi di approfondimento su lavori di matematici e filosofi, tra cui tre sulla filosofia di Platone: due di essi sono andati perduti, mentre il terzo (superstite quasi per intero), è intitolato Περὶ τῶν χατὰ τὸ μαϑηματιχὸν χρησίμων εἰς τὴν Πλάτωνος ἀνάγνωσιν (Expositio rerum mathematicarum ad legendum Platonem utilium – “Quel che nell'ambito della matematica è utile per la lettura di Platone”) ed è un corredo di informazioni matematiche che Theon considera necessarie per comprendere le opere di Platone, in cui viene illustrato il concetto platonico dell’Uno in rapporto con l’alterità. Partendo da motivi già impliciti nello stesso matematismo platonico, accentuati da Theon per influssi neopitagorici, egli considera gli studî matematici, svolgentisi attraverso i cinque gradi dell'aritmetica, della geometria, della stereometria, dell'astronomia e della musica, come una prima iniziazione allo studio delle verità filosofiche, e quindi indirettamente utili anche al raggiungimento di quella «massima possibile adeguazione alla divinità», a cui tali verità debbono condurre. L'opera è divisa in due libri. Il primo libro, contenente la teoria dei numeri, principia con argomenti inclusi nella moderna teoria dei numeri: numeri dispari, numeri pari, numeri primi, numeri perfetti, numeri abbondanti e simili, mentre una seconda parte tratta della “musica dei numeri” (hē en arithmois mousikē) – uno studio dell'armonia per mezzo di rapporti, proporzioni e medie –, la musica strumentale (hē en organois mousikē), sugli intervalli e le consonanze, in maniera simile ai lavori di Pitagora e la “musica delle sfere” (hē en kosmō harmonia kai hē en toutō harmonia), considerata la più importante e presentata dopo le parti preparatorie precedenti. Theon considera gli intervalli in base al loro grado di consonanza, cioè in base alla semplicità dei loro rapporti, e in base alla loro reciproca distanza e, a proposito della musica delle sfere, cita un poema di Alessandro di Efeso, assegnando particolari toni della scala cromatica a ciascun pianeta (idea che rimase popolare per circa un millennio). Nel secondo libro, sull’astronomia, Theon afferma la sfericità della Terra e la sua grande dimensione, descrive occultazioni, transiti, congiunzioni ed eclissi.

L’umanista Aldous Huxley rileva che tale trattato si rivela in realtà assai poco utile nel coadiuvare la comprensione dell’opera di Platone, mentre illustra con una certa sagacia la correlazione esistente fra musica, aritmetica, geometria, stereometria e astronomia. Il filosofo Joseph Heath ritiene che il reale valore del volume non risieda tanto sugli argomenti trattati, quanto sulle notevoli informazioni storiche contenute, sovrabbondante com’è di citazioni. Il matematico Otto Edward Neugebauer afferma che tale trattato non pretende offrire un contributo originale all’astronomia.

In buona sostanza, Theon non è un personaggio di particolare spicco nella storia culturale europea, tuttavia la citazione inserita in quarta di copertina de La vita divina di Sri Aurobindo è magistrale nel delucidare l’intento della filosofia epoptica, infinitamente più completa di qualunque filosofia meramente intellettuale.

 

«La filosofia intellettuale, con la sua abitudine all’astrazione, raramente è stata una forza vitale; talvolta si è mostrata vigorosa nell’erigere un’erta speculazione, perseguendo la Verità mentale per se stessa senza alcuna finalità o obiettivo ulteriore, a volte ai fini di una sottile ginnastica mentale all’interno di una nebulosa e baluginante contrada di parole e di idee, ma si è avventurata o ha compiuto le sue acrobazie lontano dalle realtà più tangibili dell’esistenza. La filosofia antica in Europa era più dinamica, ma riservata solo a pochi; in India nelle sue forme più spiritualizzate influenzò fortemente la vita collettiva, ma senza riuscire a trasformarla.»

Sri Aurobindo
The Synthesis of Yoga

Per concludere, questa la citazione di Theon inserita nel volume:

«La filosofia è, possiamo dire, una iniziazione (μύησιν – mùēsin) alla reale perfezione (ὰληϑοῦς τελετὴς – alēthous teletēs) e una trasmissione dei veri misteri (ὰληϑῶς μυστηρίων παράδοσιν – alēthos mystērìon paràdosin). Vi sono cinque parti dell’iniziazione (μυὴσεως – myēseos). La prima è la purificazione (καϑαρμός – katharmòs) [...]. Dopo questa purificazione, viene la trasmis­sione dell’iniziazione (τελετὴς παράδοσις – teletēs paràdosis). La terza viene chia­mata visione dall’alto (ἐποπτεία – epopteía). La quarta, che è la perfezione della visione dall’alto (τέλος τῆς ἐποπτείας – télos tēs epopteías) [...], permette di trasmettere agli altri l’inizia­zione [...]. Al quinto e ultimo posto, risultato di tutto quanto precede, troviamo la felicità (εὺδαιμονία) che deriva dall’essere amato da Dio (ϑεοϕιλὲς – theophilès) e la vita divina (ϑεοὶς συνδίαιτον – theoìs syndìaiton).»

Περὶ τῶν χατὰ τὸ μαϑηματιχὸν χρησίμων εἰς τὴν Πλάτωνος ἀνάγνωσιν
(Expositio rerum mathematicarum ad legendum Platonem utilium).